Poche settimane fa ho ricevuto una lettera da una persona che è stata nostra ospite. Ho deciso di pubblicarla perchè è piena di sentimento. Anch'io ho provato le stesse sensazioni, ma non ho saputo comunicarle nello stesso modo. Filippo

 

IMPRESSIONI  DI  SETTEMBRE

 

Volevamo scoprire NOSY BE (Madagascar) in libertà e non attraverso il filtro del solito villaggio “chiuso”. Così abbiamo scoperto il Turismo Solidale “La Merveille”, che ti permette di vivere a ccntatto con gli abitanti del luogo, e di destinare gli utili agli autoctoni anzichè ad una società straniera, insomma un piccolo aiuto sociale!

E’ difficile comunicare per iscritto le sensazioni che ti avvolgono durante un viaggio a NOSY BE, è senz’altro più facile viverle sulla propria pelle. E dal vissuto proverò a descrivere ciò che ho visto, perché HO VISTO COSE che voi umani …

Ho visto CAse … di canne e foglie, sulla nuda terra, e all’interno il vuoto di chi non ha nulla se non quello che indossa : pochi stracci ed un sorriso

Ho visto sCUole … con banchi anni ’50 su cui bambini e maestri son ben lieti di stare, e non vorrebbero essere in nessun altro posto al mondo, perché l’istruzione gratuita esiste solo qui, grazie all’impegno sociale di una donna italiana: Manina

Ho visto CHiese … senza pareti dove appendere croci e santi, ma solo un tetto di foglie coprire la terra consacrata dove una volta al mese un prete viene a dir messa (e gli altri 30 giorni ognuno prega il Dio che trova in sé)

Ma poi ho incontrato Persone : gente semplice, cordiale, con una grande dignità.

Ho incontrato Donne, col loro pesante fardello sopra la testa, eppure ritte e fiere : chi vende frutta, chi trasporta la spesa, in capienti borse di paglia intrecciata, spesso sostituite da grandi catini in plastica contenenti il bucato da lavare al fiume. Già, perché l’acqua corrente è un lusso e avere un pozzo nel cortile di casa è un privilegio!

Ho incontrato Bambini di tutte le età, giocare per strada fra loro o con rudimentali giocattoli auto costruiti riciclando di tutto : lattine, CD, gomma di pneumatico e pezzi di legno, non si butta via niente, basta un po’ di fantasia! Quella fantasia che i nostri ragazzi, presi da cellulari e video game, hanno perso da un pezzo…

Ho incontrato Pescatori, nella loro piroga di legno col bilanciere colma di pesci, rientrare in spiaggia grazie alla brezza che spinge la piccola vela quadrata sostenuta da due pali disposti a V. Un sistema di navigazione col vento in poppa che ci ricorda un modo di andar per mare molto antico, oggi definibile “a impatto zero”. Questa sì che è pesca sostenibile!

 Ma ho incontrato anche Animali : lemuri giocosi e vivaci al limite dell’umana fanciullezza, camaleonti mimetici nel loro incedere titubante, docili zebù trainare carretti stracolmi di mercanzie, colibrì affannarsi attorno al calice di un fiore, Tartarughe marine con cui nuotare insieme, e un caleidoscopio di pesci, coralli e conchiglie …

E nella notte priva di bagliori artificiali il cielo stellato come non mai, una via lattea infinita e la Croce del Sud  bassa sull’orizzonte a indicare il Sud ai naviganti dell’altro emisfero …

E i suoni ? Il baccano infernale della centrale elettrica a kerosene o il formicolìo del mercato di HellVille sono lontani dal rumore della risacca nella spiaggia di Ambatoloaka; così come si odono appena un etereo muezzin all’alba o  il fischio della brezza pomeridiana fra i rami della palma del viaggiatore. Ma la musica esplode dopo il tramonto, quando il sole paonazzo si getta improvvisamente a mare e ognuno sospende la propria attività giornaliera per godersi la serata, allora  il ritmo caraibico s’impadronisce dei viottoli e delle capanne dei villaggi, dove chi non possiede una radiolina s’inventa uno strumento e suona una canzone!

E ho provato il gusto, del cibo alla creola, del rum aromatizzato,  ma anche semplicemente della canna da zucchero, della frutta locale (ananas, papaye, banane, manghi e cocchi) che possiede un sapore concentrato a noi europei negato.

E l’odore, pungente, di alcune spezie che in occidente arrivano quasi senza aroma e che qui invece hanno la fragranza della freschezza : mazzi di baccelli di vaniglia, di cortecce di cannella; pepe di tutti i colori (verde, rosa, bianco, nero). E poi vieni circondato dai profumi, quelli veri, effluvi floreali che si sprigionano dalle piantagioni di Ylang-Ylang come dai singoli frangipani …

E infine ho colto il ritmo, che non è quello della vita frenetica che tutti noi ormai siamo obbligati a sostenere, ma quello “MORA MORA”, piano piano, perché la vita dev’essere assaporata, perché in fondo durante un viaggio quello che conta sono gli incontri, i suoni, i profumi, i sapori, tutte le sensazioni che riesci a cogliere!

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